fbpx

Linfodrenaggio

linfodrenaggio conegliano
23 Mar

Il Drenaggio Linfatico Manuale (DLM), o linfodrenaggio manuale, è una tecnica di massaggio utilizzata per favorire la circolazione dei liquidi (in particolare della linfa) nei tessuti e negli organi del corpo umano.

Il sistema linfatico è costituito da:

  • Linfa: un tessuto connettivo specializzato costituito dal liquido interstiziale, da linfociti e da macrofagi
  • Vasi: un complesso sistema che ha lo scopo di drenare i fluidi dallo spazio interstiziale dei tessuti ai vasi sanguigni.
  • Linfonodi: vere e proprie “cisterne” di raccolta e drenaggio della linfa che poi viene riversata nel sistema venoso .

Normalmente i liquidi vengono scambiati dai vasi arteriosi ai tessuti e organi dai quali ritornano attraverso i vasi venosi; le grosse cellule (proteine, batteri, virus ed altri “prodotti di scarto” del metabolismo) non riescono fisicamente ad essere raccolte dai capillari sanguigni e rimangono negli spasi interstiziali dove vengono raccolte dai vasi linfatici e trasportati dalla linfa. Da qui vengono drenati nei linfonodi, scambiati nuovamente con i capillari venosi ed eventualmente espulsi. La linfa scorre solo in direzione centripeta e il suo moto, a differenza di quanto avviene nel sistema cardiovascolare grazie al cuore, non è dato dall’azione di un unico organo motore; questo dinamico sistema di scambi avviene grazie al sistema nervoso autonomico ma anche dall’azione complementare di più componenti: motilità dei vasi linfatici-movimenti respiratori-contrazioni muscolari-pulsazioni arteriose-posture

Il DLM rappresenta il trattamento manuale elettivo per il trattamento dell’edema. 
Il quale viene classificato in primario (da cause genetiche) e secondario (da trauma, interventi chirurgici, infiammazioni, neoplasie, malattie reumatologiche, ustioni e cicatrici, insufficienza venosa). 
Nella pratica il fisioterapista specializzato nel DLM esegue una serie di manovre specifiche attraverso cui vengono meccanicamente stimolati la motilità propria dei vasi linfatici e la conseguente contrazione.

Il fisioterapista esegue manovre di pressione e spinta lineari e/o concentriche; la direzione e l’intensità della pressione dipendono dall’entità dell’edema.
L’effetto può essere immediato e perdurare per qualche ora; la continuità delle sedute permette un notevole incremento della capacità di drenaggio e trasporto del sistema linfatico, dovuto all’azione meccanica indotta dalle manovre del fisioterapista e dalla formazione di nuove anastomosi (ovvero collegamenti) a livello della microcircolazione linfatica.
Un ulteriore effetto del DLM è la riduzione del dolore avendo un effetto diretto sulla conduzione del dolore in quanto favorisce l’attivazione delle cellule che inibiscono tale sintomo.
Inoltre agisce sul sistema parasimpatico attraverso un meccanismo di inibizione del tono muscolare e miglioramento del trofismo tissutale motivo per cui, assieme agli altri benefici sovracitati, il DLM può essere un valido strumento per il fisioterapista nei pazienti con patologie croniche infiammatorie.

Gli ambiti di maggior impiego del DLM sono sicuramente gli edemi primari e secondari da patologie neolpastiche (ad es. negli esiti di mastectomie).
Grazie ai suoi benefici a favore della riduzione dell’edema e del dolore e sul ripristino della motilità tissutale (ottimo per ridurre le aderenze cicatriziali) risulta essere utile in molti ambiti “ortopedici” e “sportivi”: nelle prime fasi di infortuni o traumi (come distorsioni di caviglia e ginocchio), nell’immediato post chirurgico (come protesi, ricostruzione cuffia dei rotatori nella spalla, correzione alluce valgo, microchirurgia della mano), nel recupero muscolare da lesione o sovraccario, nel trattamento specifico di ferite e cicatrici.

Il trattamento prevede sempre l’indicazione per il paziente all’attività fisica (per favorire la stimolazione muscolare e degli atti respiratori sui vasi linfatici), alla cura delle posture (per favorire lo “scorrimento” della linfa dalla periferia ai linfonodi) e dell’alimentazione (obesità e diabete sono tra i principali fattori di rischio ed aggravanti il linfedema)

Nei casi più gravi di insufficienza linfatica il DLM viene associato a bendaggi “compressivi” al fine di mantenere e perseverare l’effetto manuale del DLM

Le controindicazioni sono minime: in caso di patologia neoplastica o infezioni in atto è d’obbligo contattare il medico di riferimento per confrontarsi sul caso e sulle precauzioni da prendere.

Rimani aggiornato, seguici su Facebook: @SinergyMed

Il Colpo della strega

colpo della strega
18 Mar

Oggi parliamo del blocco lombare acuto , comunemente noto come ‘colpo della strega’ 

Eccoci per un nuovo appuntamento con la gestione “da quarantena” di eventuali problematiche fisiche che ci potrebbero capitare.
Stavolta parliamo del blocco lombare acuto , comunemente noto come ‘colpo della strega’ (‘crep de vita’ per la gente della zona!).

Siamo a casa da un po’ ormai, e la “sindrome da divano” è sempre in agguato, soprattutto per chi si fa attrarre dalla seduzione della pigrizia e non ascolta (e guarda) i consigli di Erika, Cristiana, Michele e Stefano!

Il mal di schiena acuto è stato (ed è) lungamente dibattuto, e non sarà certo in poche righe che se ne potrà fare chiarezza. Quello che ci preme oggi però, è dare alcuni consigli utili per affrontare un episodio violento, e magari molto doloroso in un periodo in cui uscire di casa per andare dal medico o ancor meglio al pronto soccorso è una cosa da evitare il più possibile.
La prima e più importante cosa da sapere è che l’intensità del dolore raramente corrisponde ad una effettiva gravità della patologia

Colpo della strega

Questo concetto varrà anche per altre patologie e altre strutture, e ne parleremo più approfonditamente in una serata informativa che si terrà presso il nostro studio appena l’emergenza sarà passata, ma soprattutto per quanto riguarda la schiena è un concetto valido e da tenere presente.

Quindi che fare?

Innanzitutto è importante sapere cosa non fare!

Salvo eventi traumatici violenti (o pochi altri casi eccezionali) sarà improbabile ci sia una frattura, quindi una radiografia non serve! Ci sono comunque una serie di segni d’allarme che possono farci sospettare qualcosa, ma di solito è inutile.

Anche in casi traumatici NON si sposta niente, non c’è nulla che vada fuori posto, quindi nessun allarmismo anche per questo. Eventuali blocchi che si possono verificare sono risolvibili anche a distanza di qualche giorno o settimana.

La risonanza magnetica e la Tac NON sono una terapia, quindi salvo emergenze è inutile farle in fretta.

E quindi?

Beh, anche al telefono si possono fare alcune domande utili a riconoscere i seppur rari segni di gravità, e poi in base a quello che ci viene raccontato si possono dare alcuni consigli utili a gestire la fase acuta, molte volte volte anche senza l’ausilio di farmaci.

“Ma devo stare a riposo?” “Meglio stare fermo?”

In genere no. Nella maggior parte dei casi è preferibile il riposo attivo, cioè muoversi nel rispetto del dolore. Se il dolore è fortemente invalidante e/o aumenta col movimento ovviamente comanderà lui, ma per tutto il resto è bene cercare di muoversi il più possibile e più spesso possibile.
Logicamente anche gli sforzi sono da evitare, ma se stiamo attenti e ci ascoltiamo, il limite di quello che possiamo o non possiamo fare ce lo racconterà il nostro corpo

Quindi nessun allarmismo, anche se il dolore è tanto! Chiamateci pure e cercheremo di fare al telefono tutto quello che possiamo.

Dott. Fisioterapista
Stefano Martini

Le distorsioni alla caviglia

la distorsione alla caviglia
12 Mar

La distorsione alla caviglia è molto frequenti, nello sport come nella vita di tutti i giorni. Possono essere inizialmente molto dolorose (anche a riposo), si osserva la presenza di edema intorno alla caviglia, talvolta ematoma nelle ore successive e difficoltà a mantenere il carico.

Nell’immediato è consigliabile:

  • l’applicazione di ghiaccio (per 5-10 minuti, ripetuto più volte al giorno),
  • un bendaggio compressivo,
  • elevazione dell’arto,
  • riposo ed eventualmente l’utilizzo di stampelle se il dolore impedisce l’appoggio.

Sono invece sconsigliati il massaggio e gli impacchi caldi perché potrebbero aumentare il gonfiore e il dolore.

La distorsione alla caviglia

La distorsione alla caviglia richiede una adeguata valutazione e trattamento per una corretta guarigione al fine di evitare l’instaurarsi di rigidità, instabilità ed eventuali recidive.

Non esitate perciò a contattarci, vi sapremo fornire indicazioni e consigli per affrontare al meglio la situazione.

Seguici anche su Facebook

Roberta Terzi
fisioterapista specializzata in terapia manuale

Curiosità sul tennis

curiosità sul tennis
27 Feb

Il 4 marzo è la giornata mondiale del Tennis, un gioco dalle origini antiche e uno tra gli sport più diffusi a livello mondiale.
Approfittiamo di questa giornata per condividere con voi 10 curiosità, che forse non conoscete, su questo sport.

1 CHI HA INVENTATO L’ORIGINALE PUNTEGGIO DI UN MATCH DI TENNIS.
Il modo di conteggiare i punti nel tennis risale probabilmente al Medioevo.

Infatti, sebbene il gioco del tennis sia nato ufficialmente in Inghilterra nel 1887 col primo torneo svoltosi a Wimbledon, nel Medioevo esistevano già giochi simili anche qui in Italia (pallacorda) e in Francia (jeu de paume).

Una possibile spiegazione del conteggio dei punti è quella delle “cacce”, dei segni che venivano fatti sul campo da gioco ogni volta che la palla si fermava: quindici cacce formavano un punto, per cui il primo punto era quindici, il secondo trenta e il terzo quarantacinque.

2 PERCHÉ LE PALLINE DA TENNIS SONO RIVESTITE DI FELTRO
La copertura in feltro permette un miglior controllo del colpo da parte del giocatore: se non ci fosse, la palla schizzerebbe via in modo incontrollabile, mentre grazie a essa le corde della racchetta fanno presa sulla palla, comprimendola e consentendo al tennista di impostare il colpo desiderato e di accentuare gli effetti.

Il feltro, inoltre, permette di aumentare la resistenza all’aria della palla, diminuendone la velocità e riducendone il rimbalzo. Quando infatti si usano palle consunte e prive di peluria, al momento del rimbalzo tendono a scivolare via sulla superficie del campo.

3 LE PALLINE DA TENNIS SONO GIALLE O VERDI
Le palline in realtà non sono né gialle né verdi ma hanno un colore particolare ed il suo nome specifico è “hi-vis yellow” (cioè giallo ad alta visibilità). Dal momento che le palline da tennis vanno molto veloci e sono piccole, questo colore aumenta la visibilità, soprattutto per gli spettatori da casa.

curiosità sul tennis

4 COSA SIGNIFICA “LOVE”
Perché il punteggio non è “zero” ma “love”? In realtà, qui è tutta colpa di qualche inesperto traduttore.

Come abbiamo detto all’inizio, in Francia si giocava a pallacorda, un gioco considerato l’antenato del tennis. In francese si dice spesso “l’oeuf” per indicare il numero 0, per via della forma dell’uovo. Quando in Inghilterra venne inventato il Tennis così come lo conosciamo, venne mantenuto il termine oeuf per lo zero ma venne storpiato con la parola più simile in inglese, cioè love.

5 COSA SIGNIFICA DEUCE
La maggior parte di noi crede che voglia dire pareggio, in realtà, come per il caso di Love, anche qui c’è un errore di traduzione. “Deuce” significa “doppio”, cioè il doppio punto che deve fare uno dei due giocatori per portare a casa il game durante la fase dei vantaggi.

6 QUANTO È DURATA LA PARTITA DI TENNIS PIÙ LUNGA
Dal momento che il tennis si basa non sul tempo ma sul numero di set e game vinti, una partita può durare fino all’infinito. Lo sanno bene Isner e Mahut che durante Wimbledon 2010 hanno disputato la partita da record mondiale: è durata 11 ore e 5 minuti, suddivise in tre giorni diversi a causa del buio.

7 IL TENNISTA CHE HA TIRATO IL SERVIZIO PIÙ VELOCE
Ad oggi il record del servizio più veloce è di Samuel Groth, tennista australiano conosciuto soprattutto per la grande potenza dei colpi.
Il servizio più veloce della storia è stato conseguito durante il Challenger di Busan (Corea del Sud) nel 2012 quando servì una prima alla incredibile velocità di 163.4 miglia (equivalenti a poco meno di 263 Km/h)

8 LA RACCHETTA SPAGHETTI
Nel 1976 Edwin Fisher inventa la racchetta con accordatura doppia. Questa racchetta aiutava a dare colpi più forti e a giocare una palla liftata, dal momento che era difficile indovinare la traiettoria che avrebbe preso la palla.
Fino a quel momento non esisteva una regolamentazione per le racchette da tennis che si potevano utilizzare nei tornei ufficiali: questa racchetta fece un sacco di scalpore perché una volta che la palla toccava terra era praticamente ingestibile.

curiosità sul tennis

9 GAMBE SCOPERTE
Se si pensa al tennis subito ci salta alla mente la tenuta: pantaloncini corti! Il primo ad adottare questa tenuta fu Bunny Austin che durante il torneo internazionale del 1933 Forest Hill (il nostro Us Open) indossò gli shorts.
Fu talmente invidiato da tutti i giocatori per la sua tenuta comoda che da quel giorno fu adottato da tutti!

10. PERCHÉ I TENNISTI CONTROLLANO LE PALLINE PRIMA DI SERVIRE
Piccoli segni di logoramento sulla superficie della palline possono influenzare negativamente uno scambio facendola volare in una direzione imprevedibile o facendole perdere la regolarità di rimbalzo sulla superficie del campo. Il tennis è uno sport in cui anche il più piccolo cambiamento può cambiare l’inerzia di un match. Per questo molti tennisti tendono a scartare la pallina appena battuta durante i propri turni di servizio.

Seguici su Facebook: @sinergymed

Le malattie reumatiche in età pediatrica

malattie reumatiche in età pediatrica
19 Feb

In Italia, ogni anno, circa 10.000 bambini sono interessati da patologie reumatiche ( tra cui l’Artrite Idiopatica Giovanile-AIG-,Lupus Eritematoso Sistemico, la Dermatomiosite, la Sclerodermia e le sindromi fibromialgiche).

Il quadro clinico-funzionale delle patologie reumatiche pediatriche può essere estremamente variabile nelle sue manifestazioni (limitazioni e/o deformità articolari, debolezza muscolare selettiva e/o globale, affaticabilità, deficit funzionali e problematiche sistemiche), ma accomunato da una limitata partecipazione alle normali attività motorie della vita quotidiana, tra le quali le attività ludico/sportive tipiche dei bambini/ragazzi in età scolare. In letteratura risultano ad oggi scarsi gli studi scientifici riguardanti l’importanza e l’efficacia degli aspetti riabilitativo-educativi,di self-managment e dell’attività fisica adattata di gruppo rivolti a questa tipologia di pazienti.

Grazie alla sua lunga esperienza in ambito reumatologico, la fisioterapista Carla de Conti collabora da diversi anni con l’ospedale Maggiore di Parma nel trattamento delle patologie reumatiche in età pediatrica.

In particolare è in corso uno studio pilota (realizzato grazie al supporto dell’associazione parmense “Noi per Loro” e con il patrocinio del GIS di reumatologia e di AIFI) che intende approfondire, mediante un’ indagine sistematica, le conoscenze relative agli effetti di un programma di intervento riabilitativo-educativo integrato (Riabilitazione,Scuola,Famiglia) sulla Qualità di Vita dei pazienti pediatrici reumatici in età scolare.

Proponendo un percorso formativo-informativo che coinvolga anche le figure di riferimento (familiari/caregivers e insegnanti) dei pazienti in studio, la ricerca intende valutare eventuali cambiamenti sulla partecipazione all’attività fisica scolastica ed extra-scolastica di questi pazienti.

Il progetto nasce dal confronto e dalla collaborazione tra figure sanitarie esperte di reumatologia e riabilitazione reumatologica ed insegnanti di educazione fisica; in particolare l’equipe sanitaria (composta da fisioterapista, terapista occupazionale, fisiatra, reumatologo, psicologo) intende sottolineare l’importanza dell’intervento riabilitativo in questa tipologia di pazienti come valutazione clinica e funzionale dettagliata e completa, trattamento mirato ed individualizzato, strumento per favorire la partecipazione alla vita familiare e sociale, educazione e formazione al paziente e ai care-givers. Tutto ciò con l’obiettivo primario di migliorare la qualità di vita del paziente e favorirne l’integrazione alla vita scolastica e sociale.

Per informazioni:
carla.deconti@sinergymed.it