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ERNIA LOMBARE L5-S1 E ATTIVITA’ FISICA PER CONTINUARE A MUOVERSI

ERNIA LOMBARE L5-S1 E ATTIVITA’ FISICA PER CONTINUARE A MUOVERSI
07 Nov

Mal di schiena? Tranquilli, non siete soli.

Si stima che circa l’80% delle persone attorno a voi (già a partire dai 30 anni) abbia in corso una qualche forma di degenerazione discale, spesso localizzata tra le vertebre L4-L5 e/o L5-S1. A volte queste condizioni patologiche sono silenti e asintomatiche per molti anni, ma nella maggior parte dei casi portano ad avere eventi acuti, con ernie conclamate, infiammazione del nervo sciatico, grande dolore e disabilità nei movimenti quotidiani.
Le cause sono molteplici, a volte complesse e multifattoriali, ma tutte le casistiche di ernia lombare hanno un minimo comun denominatore: sedentarietà, insufficienti attività fisica, atrofia muscolare e rigidità.

ESERCIZI PER IL MAL DI SCHIENA: QUALI? 

Il programma di lavoro per il mal di schiena deve essere specifico e personalizzato in base alla propria condizione, rispettando sempre la soglia del dolore, con una frequenza anche quotidiana in fase molto acuta, per arrivare ad almeno 2-3 volte a settimana in fase post acuta.
Ogni programma della palestra SinergyMed prevede:
– mobilità del tratto lombo-sacrale 
– allungamento di bicipite femorale, glutei, piriforme, psoas
– attivazione dei muscoli profondi dell’addome e paravertebrali
– allungamento globale della catena cinetica posteriore

COSA E’ MEGLIO FARE IN FASE ACUTA? 

1. Affidarsi ad un fisioterapista per la terapia manuale ed avere le giuste indicazioni per affrontare il dolore. 
2. Cominciare subito la rieducazione motoria con supervisione di trainer specializzati. Essere seguiti in modo personalizzato permette di imparare a muoversi gradualmente in sicurezza.

COSA POSSO FARE A CASA? 

  • Mantenere uno stile di vita attivo evitando di stare seduti per molto tempo
  • Eseguire 5-10 minuti di esercizi ogni mattino
  • Cammino o bici 3-5 volte a settimana
  • Ripetere 1-3 esercizi di allungamento ogni giorno

Scopri il nostro corso dedicato: prevenzione mal di schiena e non esitare a contattarci per maggiori informazioni.

📍 SinergyMed – Via Vital 96 – Conegliano
📱 0438 32271
📧 info@sinergymed.it

Il Colpo della strega

colpo della strega
18 Mar

Oggi parliamo del blocco lombare acuto , comunemente noto come ‘colpo della strega’ 

Eccoci per un nuovo appuntamento con la gestione “da quarantena” di eventuali problematiche fisiche che ci potrebbero capitare.
Stavolta parliamo del blocco lombare acuto , comunemente noto come ‘colpo della strega’ (‘crep de vita’ per la gente della zona!).

Siamo a casa da un po’ ormai, e la “sindrome da divano” è sempre in agguato, soprattutto per chi si fa attrarre dalla seduzione della pigrizia e non ascolta (e guarda) i consigli di Erika, Cristiana, Michele e Stefano!

Il mal di schiena acuto è stato (ed è) lungamente dibattuto, e non sarà certo in poche righe che se ne potrà fare chiarezza. Quello che ci preme oggi però, è dare alcuni consigli utili per affrontare un episodio violento, e magari molto doloroso in un periodo in cui uscire di casa per andare dal medico o ancor meglio al pronto soccorso è una cosa da evitare il più possibile.
La prima e più importante cosa da sapere è che l’intensità del dolore raramente corrisponde ad una effettiva gravità della patologia

Colpo della strega

Questo concetto varrà anche per altre patologie e altre strutture, e ne parleremo più approfonditamente in una serata informativa che si terrà presso il nostro studio appena l’emergenza sarà passata, ma soprattutto per quanto riguarda la schiena è un concetto valido e da tenere presente.

Quindi che fare?

Innanzitutto è importante sapere cosa non fare!

Salvo eventi traumatici violenti (o pochi altri casi eccezionali) sarà improbabile ci sia una frattura, quindi una radiografia non serve! Ci sono comunque una serie di segni d’allarme che possono farci sospettare qualcosa, ma di solito è inutile.

Anche in casi traumatici NON si sposta niente, non c’è nulla che vada fuori posto, quindi nessun allarmismo anche per questo. Eventuali blocchi che si possono verificare sono risolvibili anche a distanza di qualche giorno o settimana.

La risonanza magnetica e la Tac NON sono una terapia, quindi salvo emergenze è inutile farle in fretta.

E quindi?

Beh, anche al telefono si possono fare alcune domande utili a riconoscere i seppur rari segni di gravità, e poi in base a quello che ci viene raccontato si possono dare alcuni consigli utili a gestire la fase acuta, molte volte volte anche senza l’ausilio di farmaci.

“Ma devo stare a riposo?” “Meglio stare fermo?”

In genere no. Nella maggior parte dei casi è preferibile il riposo attivo, cioè muoversi nel rispetto del dolore. Se il dolore è fortemente invalidante e/o aumenta col movimento ovviamente comanderà lui, ma per tutto il resto è bene cercare di muoversi il più possibile e più spesso possibile.
Logicamente anche gli sforzi sono da evitare, ma se stiamo attenti e ci ascoltiamo, il limite di quello che possiamo o non possiamo fare ce lo racconterà il nostro corpo

Quindi nessun allarmismo, anche se il dolore è tanto! Chiamateci pure e cercheremo di fare al telefono tutto quello che possiamo.

Dott. Fisioterapista
Stefano Martini

Le distorsioni alla caviglia

la distorsione alla caviglia
12 Mar

La distorsione alla caviglia è molto frequenti, nello sport come nella vita di tutti i giorni. Possono essere inizialmente molto dolorose (anche a riposo), si osserva la presenza di edema intorno alla caviglia, talvolta ematoma nelle ore successive e difficoltà a mantenere il carico.

Nell’immediato è consigliabile:

  • l’applicazione di ghiaccio (per 5-10 minuti, ripetuto più volte al giorno),
  • un bendaggio compressivo,
  • elevazione dell’arto,
  • riposo ed eventualmente l’utilizzo di stampelle se il dolore impedisce l’appoggio.

Sono invece sconsigliati il massaggio e gli impacchi caldi perché potrebbero aumentare il gonfiore e il dolore.

La distorsione alla caviglia

La distorsione alla caviglia richiede una adeguata valutazione e trattamento per una corretta guarigione al fine di evitare l’instaurarsi di rigidità, instabilità ed eventuali recidive.

Non esitate perciò a contattarci, vi sapremo fornire indicazioni e consigli per affrontare al meglio la situazione.

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Roberta Terzi
fisioterapista specializzata in terapia manuale